Cyrano, si sa, è - come dicono a Roma - fumantino, gli salta per l'appunto
la mosca al naso facilmente, non accetta troppe confidenze e libertà dai registi che vorrebbero rimodernarlo,
ritradurlo, essenzializzarlo, fargli la plastica. Lui è araldico, non classico come Shakespeare ma certo
di culto, irrimediabilmente kitsch romantico e sentimentale a tal punto da andare oltre ogni misura ragionevole
del ridicolo. "Cyrano" è come la tour Eiffel, del resto hanno più o meno la stessa età e la stessa capacità
di superare una oggettiva "bruttezza" e volgerla in una quasi trascendente emblematicità.
Come
direbbero le giovani generazioni, Cyrano è mitico. Quando un regista sceglie di misurarsi con "Cyrano"
deve stare alle sue regole, quelle di Rostand - senza sopraffarlo con armi moderne, come si usa in quelle
regie che spogliano il testo dei suoi eccessi liberty, e dunque anche delle sue lacrime. Un regista che
si misura con il testo di Rostand deve crederci o almeno fingere di crederci. Altrimenti, volgersi ad
altro testo, per favore. Ci ha creduto Depardieu, nel film, regalandoci un Cyrano solido e tenero. Ci
ha creduto Francis Huster, diretto a teatro da Savary, pur cedendo a qualche forzatura e maldicenza,
ipotizzando un Cyrano un po' gay seppure non dichiarato.
Sembra crederci anche Giuseppe Patroni
Griffi insieme allo scenografo Aldo Terlizzi che invade la scena, giustamente, con cannoni, carri, cadetti
piumati, costumi coloratissimi e sontuosi, seppure con qualche anacronismo art déco nell'abito trasparente
di Rossana e nelle citazioni futuriste della scena. Ma l'antica traduzione di Mario Giobbe, di cui tutti
hanno imparato a memoria qualche verso, non foss'altro dai cartigli dei baci Perugina, ha ragione di
tutto e induce a far perdonare anche i peccati venialissimi di anacronismo e qualche omaggio non previsto
da Rostand, come l'ascensione di Cyrano (un convinto e convincente Sebastiano Lo Monaco) a ricordare
il "Gli imperi della luna" scritto dal realmente esistito Cyrano di Bergerac.
Cyrano di
Bergerac di Edmond Rostand, ripresa a ottobre a Trento.
(07.10.1999)